"Ave amicus", disse Confusius Asparagus prima di raggiungere il suo amico Shoppus Onlinus per una pizza e un bicchiere di buon vino come Bacco comandava, nell'equivalente di un ombroso giardino romano, "Che cos'hai oggi di bello per me?". "Qualcosa per il tuo triclinium, amico mio, ovvero la testa del Dio Apollo in veste di nobile vaso, per portare la primavera e un sano pizzico di ellenismo nelle tue giornate", rispose ed evocò il suddetto vaso in terracotta Apollo da una borsa di pelle sotto il tavolo. "Niente male", rispose Confusius, "quanto mi verrebbe a costare?". "Cento sesterzi". "Sei pazzo? Per un vaso?". Al che seguì la solita contrattazione, di cui vi risparmieremo i dettagli, alla fine della quale un rassegnato "Beh, può averlo per, diciamo, più o meno la metà..." sfuggì dalla bocca di Shoppus Onlinus.

E da quel momento, la testa del Dio della Poesia, coronata di fiori, prese posto nella sala da pranzo del ricco fruttivendolo. Come è riuscita a sopravvivere fino a oggi, non lo sappiamo. Ma ci è riuscita.